Lasciare un partner violento non è una cosa semplice ed immediata: le vittime spesso prima provano a convincere il loro aguzzino a cambiare comportamento (ma gli uomini violenti non cambieranno mai). Restano con il maltrattatore perché essenzialmente hanno paura di lui che le umilia, le isola, le ricatta e le picchia, giungendo anche a minacciarne i figli.
Le vittime sono sotto il controllo psicologico e fisico del partner violento, che gestisce le loro relazioni, la loro economia, i loro beni.
E’ quindi probabile che la prima reazione di una vittima sia quella di negare la violenza e poi quella di chiudersi in sé stessa rifiutando l’aiuto che le si vuole porgere.
Inoltre, bisogna sapere che un partner violento non accetta che la donna si allontani: la considera una sua proprietà sulla quale ha diritto di vita e di morte.
Pertanto, anche dopo che la vittima è riuscita ad andarsene, la perseguiterà: telefonate, messaggi, appostamenti, danneggiamenti a beni ed animali sono pratiche tanto diffuse quanto devastanti per la vittima.
Il partner violento vuole, infatti, far vivere propria vittima in uno stato costante di paura e tensione, per punirla e costringerla a tornare da lui, con conseguenze anche letali.
Aiutare una donna che ha subito violenza, quindi, è indispensabile ma richiede consapevolezza, preparazione ed una struttura logistica adeguata, per evitare di peggiorare la situazione già critica che la donna sta vivendo.