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“CODICE ROSSO” Legge 19 luglio 2019, n. 69

06/11/19 Udine,

Nell’ambito del seminario: “LE DIVERSE FORME DI VIOLENZA SULLE DONNE E SUI MINORI ALLA LUCE DELLA NUOVA LEGGE, IL COSIDDETTO “CODICE ROSSO”, siamo state invitate da #Aspic Friuli Venezia Giulia a parlare dell’ultima legge votata dal Parlamento per contrastare la #violenza contro le donne. Abbiamo inviato come relatrici le nostre giuriste più preparate in materia, Rosi Toffano e Raffaella Ambrosio. La serata ha visto la partecipazione di un uditorio attento, interessato e competente.

Questi sono i punti essenziali della nuova legge:

1) Inasprimento delle pene per i reati di: maltrattamenti contro familiari e conviventi (art. 572 c.p.); atti persecutori (art. 612-bis c.p.); violenza sessuale (art. 609-bis c.p.); violenza sessuale di gruppo (art. 609-octies c.p).

2) Introduzione dinuovi reati: diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (c.d. revenge-porn) (nuovo art. 612 ter c.p.); costrizione o induzione al matrimonio (art. 558-bis c.p.); delitto di deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso (nuovo art. 583-quinquies c.p.).

3) Previsione diindagini più veloci. La legge, infatti, obbliga i pubblici ministeri ad ascoltare le vittime di violenza domestica entro 3 giorni dal momento in cui viene iscritta la notizia di reato.

Un particolare focus merita il concetto di “REVENGE-PORN”,

termine col quale viene definita la condivisione di immagini o video intimi di una persona senza il suo consenso, attuato sia on line che off line. Una forma di cyberbullismo che può essere attuato:

  • mediante sexting, ovvero lo scambio di messaggi sessualmente espliciti e di foto e video a sfondo sessuale realizzate con il telefono cellulare o web cam e pubblicate attraverso le chat, i social network, internet;
  • mediante la ripresa di immagini intime durante un rapporto sessuale con il consenso della vittima;
  • mediante l’utilizzo delle spycam, ovvero la ripresa della vittima durante momenti intimi con telecamere nascoste;
  • mediante l’hacking dello spazio cloud della vittima, ovvero del suo dispositivo (smartphone, laptop, smartpad).

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